Roma - Dopo l'Ara Pacis, in arrivo il "mostro" del Foro Italico
ENRICO PAOLI
LiberoRoma, 22 luglio 2008
I «No, un altro "mammozzo" come l'Ara Pacis, al Foro Italico, proprio no». Usando un termine non molto conosciuto dai puristi della lingua, ma non per questo meno efficacie, i deputati del Pdl Fabio Rampelli e Marco Marsilio hanno esternato ieri alla Camera tutta la loro contrarietà alla realizzazione del nuovo centrale del tennis, che rischia di doppiare il "mostro" che contiene l'Ara Pacis. Una esternazione rivolta essenzialmente al sindaco Gianni Alemanno, peraltro mai citato dai due parlamentari. Rispetto al progetto originale, che prevedeva una struttura coperta e con tribune modulabili a seconda dell'evento, gli attuali lavori in corso dovrebbero portare alla realizzazione di un impianto polivalente simile, esteriormente, alla Teca di Meier, tanto cara all'ex sindaco Walter Veltroni, il vero convitato di pietra di questo attacco alla "mammozziazione" della Capitale. Perché il "mostro" in costruzione non ha nulla a che vedere con l'architettura razionalista del Foro Italico.
Per questa ragione i due esponenti di Alleanza Nazionale mirano al risanamento del complesso del Foro Italico, attraverso i fondi varati dal governo per il 150° anniversario dell'unità d'Italia, nel pieno rispetto del valore storico e architettonico dell'area sportiva. La battaglia dei due parlamentari, che vuole essere una sorta di «stimolo per
il sindaco di Roma Gianni Alemanno», passerà attraverso i Municipi interessati ai lavori. Un ordine del giorno, messo a punto proprio dai due deputati, sarà consegnato ai consiglieri di Alleanza Nazionale delle circoscrizioni l'approvazione nei loro consigli municipali. «Poniamo il tema della conservazione e dell'uso del Foro Italico e dell'area di Roma Nord, che con Tor di Quinto e Acqua Acetosa, conta su diversi impianti e un'area dello sport», ha detto Marsilio, «è una zona che va valorizzata per questa funzione specifica». «Il Foro Italico è un foro pubblico e tale deve restare, magari con spazi sub-concessi ma senza toccare la sua identità», ha sottolineato Rampelli, «il Foro Italico è un grande intervento urbanistico per il mondo. Ormai è indifferibile un forte investimento che proponiamo in occasione del 150esimo anniversario unità d'Italia».
Rampelli, sottolineando che «bisogna proporre un progetto alternativo» rispetto a quanto previsto nel progetto di ristrutturazione del campo centrale del tennis, che potrebbe invece essere ospitato «a Tor di Quinto», ha ribadito che il nostro paeseg «ha la necessità di dotarsi di un nuovo centrale del tennis». Infine Rampelli ha parlato della «restituzione della casa della scherma, liberata dalla caserma dei carabinieri», alla federazione schermistica, «spostando i carabinieri nelle vicinanze» e di «dar vita all'opera di risanamento e di restauro dei mosaici» del Foro Italico.
ENRICO PAOLI
LiberoRoma, 22 luglio 2008
I «No, un altro "mammozzo" come l'Ara Pacis, al Foro Italico, proprio no». Usando un termine non molto conosciuto dai puristi della lingua, ma non per questo meno efficacie, i deputati del Pdl Fabio Rampelli e Marco Marsilio hanno esternato ieri alla Camera tutta la loro contrarietà alla realizzazione del nuovo centrale del tennis, che rischia di doppiare il "mostro" che contiene l'Ara Pacis. Una esternazione rivolta essenzialmente al sindaco Gianni Alemanno, peraltro mai citato dai due parlamentari. Rispetto al progetto originale, che prevedeva una struttura coperta e con tribune modulabili a seconda dell'evento, gli attuali lavori in corso dovrebbero portare alla realizzazione di un impianto polivalente simile, esteriormente, alla Teca di Meier, tanto cara all'ex sindaco Walter Veltroni, il vero convitato di pietra di questo attacco alla "mammozziazione" della Capitale. Perché il "mostro" in costruzione non ha nulla a che vedere con l'architettura razionalista del Foro Italico.
Per questa ragione i due esponenti di Alleanza Nazionale mirano al risanamento del complesso del Foro Italico, attraverso i fondi varati dal governo per il 150° anniversario dell'unità d'Italia, nel pieno rispetto del valore storico e architettonico dell'area sportiva. La battaglia dei due parlamentari, che vuole essere una sorta di «stimolo per
il sindaco di Roma Gianni Alemanno», passerà attraverso i Municipi interessati ai lavori. Un ordine del giorno, messo a punto proprio dai due deputati, sarà consegnato ai consiglieri di Alleanza Nazionale delle circoscrizioni l'approvazione nei loro consigli municipali. «Poniamo il tema della conservazione e dell'uso del Foro Italico e dell'area di Roma Nord, che con Tor di Quinto e Acqua Acetosa, conta su diversi impianti e un'area dello sport», ha detto Marsilio, «è una zona che va valorizzata per questa funzione specifica». «Il Foro Italico è un foro pubblico e tale deve restare, magari con spazi sub-concessi ma senza toccare la sua identità», ha sottolineato Rampelli, «il Foro Italico è un grande intervento urbanistico per il mondo. Ormai è indifferibile un forte investimento che proponiamo in occasione del 150esimo anniversario unità d'Italia».
Rampelli, sottolineando che «bisogna proporre un progetto alternativo» rispetto a quanto previsto nel progetto di ristrutturazione del campo centrale del tennis, che potrebbe invece essere ospitato «a Tor di Quinto», ha ribadito che il nostro paeseg «ha la necessità di dotarsi di un nuovo centrale del tennis». Infine Rampelli ha parlato della «restituzione della casa della scherma, liberata dalla caserma dei carabinieri», alla federazione schermistica, «spostando i carabinieri nelle vicinanze» e di «dar vita all'opera di risanamento e di restauro dei mosaici» del Foro Italico.
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