Barriere architettoniche E l'Ara Pacis diventa una vera trappola per i disabili: vietato andare in bagno
Michele Ruschioni
Libero - Roma, 26 luglio 2006
L'Ara Pacis continua afar parlare di sé. Questa volta ad attirare l'attenzione è la dislocazione dei servizi igienici a disposizione di turisti e visitatori. Sono offlimits per disabili, persone anziane e minorati deambulanti. Nulla da dire sui bagni, puliti e ordinati. Molto da dire su come arrivare al bagno. I locali che ospitano le toilette sono ubicati al piano inferiore rispetto a quello dove si trova l'imponente gruppo marmoreo che quotidianamente attira centinaia di turisti. Per andare al bagno quindi è necessario scendere una rampa di scale e avventurarsi in un dedalo di corridoi passando tra operai tutti intenti a manovrare ruspe, cavi elettrici che penzolano e pareti ancora fresche di vernice. Insomma chi va al bagno si accorge come i lavori siano ancora in corso. La rampa di scale è sprovvista del montacarichi peri disabili, e non bastano i cartelli con le indicazioni per trovare il bagno. E' necessario farsi accompagnare dal personale addetto. Esattamente come abbiamo fatto noi quando siamo andati a constatare il tutto. Un disagio che contribuisce a gettare benzina sul fuoco. Non bastassero le roventi polemiche dei mesi scorsi che hanno riguardato proprio la teca di Meier. E' stato un albergatore di Porta Pia a denunciare il tutto e a lamentarsi del fatto che i bagni dell'Ara Pacis non fosse accessibile ai disabili. Qui la questione si sposta su temi terribilmente pratici. Siamo bel lontani dal confronto serrato tra le due scuole di pensiero che da anni si scontrano. Non si tratta di stare dalla parte di chi dice che il progetto del celebre architetto americano è troppo moderno, fuori linea rispetto alla piacentiniana piazza Augusto Imperatore che circonda l'Augusteo e lambisce l'Ara Pacis risultando quindi inadeguato. Qui si tratta semplicemente di accontentare chi deve andare a fare la pipi.
Michele Ruschioni
Libero - Roma, 26 luglio 2006
L'Ara Pacis continua afar parlare di sé. Questa volta ad attirare l'attenzione è la dislocazione dei servizi igienici a disposizione di turisti e visitatori. Sono offlimits per disabili, persone anziane e minorati deambulanti. Nulla da dire sui bagni, puliti e ordinati. Molto da dire su come arrivare al bagno. I locali che ospitano le toilette sono ubicati al piano inferiore rispetto a quello dove si trova l'imponente gruppo marmoreo che quotidianamente attira centinaia di turisti. Per andare al bagno quindi è necessario scendere una rampa di scale e avventurarsi in un dedalo di corridoi passando tra operai tutti intenti a manovrare ruspe, cavi elettrici che penzolano e pareti ancora fresche di vernice. Insomma chi va al bagno si accorge come i lavori siano ancora in corso. La rampa di scale è sprovvista del montacarichi peri disabili, e non bastano i cartelli con le indicazioni per trovare il bagno. E' necessario farsi accompagnare dal personale addetto. Esattamente come abbiamo fatto noi quando siamo andati a constatare il tutto. Un disagio che contribuisce a gettare benzina sul fuoco. Non bastassero le roventi polemiche dei mesi scorsi che hanno riguardato proprio la teca di Meier. E' stato un albergatore di Porta Pia a denunciare il tutto e a lamentarsi del fatto che i bagni dell'Ara Pacis non fosse accessibile ai disabili. Qui la questione si sposta su temi terribilmente pratici. Siamo bel lontani dal confronto serrato tra le due scuole di pensiero che da anni si scontrano. Non si tratta di stare dalla parte di chi dice che il progetto del celebre architetto americano è troppo moderno, fuori linea rispetto alla piacentiniana piazza Augusto Imperatore che circonda l'Augusteo e lambisce l'Ara Pacis risultando quindi inadeguato. Qui si tratta semplicemente di accontentare chi deve andare a fare la pipi.
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