Meier: giù il muretto dell'Ara Pacis
Susanna Novelli
08/04/2010 IL TEMPO
Pace fatta tra Alemanno e l'architetto che dice sì alle varianti sulla Teca. Sopralluogo del sindaco e di Calatrava alla Città dello Sport: "Servono 400 milioni per Roma 2020".
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'architetto Richard Meier davanti all'Ara Pacis di Roma Pace fatta tra il sindaco Alemanno e l’architetto Meier: la Teca dell’Ara Pacis verrà «ritoccata». Ara Pacis e Città dello Sport, due nodi del passato da sciogliere per una questione di «cultura», di economia e di opportunità. Così alla vigilia della conferenza cittadina sull'Urbanistica, che si svolge oggi e domani all'Auditorium, il sindaco Alemanno ha effettuato due sopralluoghi strategici per il futuro della Capitale: la Città dello Sport a Tor Vergata con l'achitetto Santiago Calatrava e l'Ara Pacis con l'architetto Richard Meier. Trait d'union di entrambi i progetti, l'assessore capitolino all'Urbanistica, Marco Corsini.
Più complessa la vicenda della Città dello Sport, i cui costi sono lievitati da 400 a 608 milioni, di cui 190 milioni già spesi. Le varianti proposte ieri, come la copertura in legno delle piscine per renderle polifunzionali, sono state ben accolte da Calatrava. Servono subito però 53 milioni per completare le due «conchiglie», mentre per le risorse mancanti si aspetta la decisione del Coni sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. Tempi ravvicinati, circa tre anni, invece per la Teca di Meier all'Ara Pacis. Stretta di mano tra Alemanno e l'architetto americano che, guardando il progetto generale della riqualificazione, che comprende piazza Augusto Imperatore, il Mausoleo, l'Ara Pacis e il sottopasso di 1,5 chilometri che consentirà di pedonalizzare il lungotevere, ha così commentato: «Si tratta di un progetto meraviglioso, sarei stato felice di presentarlo anch'io se solo avessi pensato che un giorno la viabilità del lungotevere si fosse potuta spostare sotto terra».
Il muretto che oscura la visuale della chiesa di San Rocco verrà quindi abbattuto. Un progetto ambizioso, presentato ieri oltre che da Alemanno e Meier, dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, l'ingegnere Remo Calzona, l'architetto che ha vinto il concorso per la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, Francesco Cellini, il sovrintendente comunale Umberto Broccoli. Presenti anche gli assessori alla Cultura, Umberto Croppi e ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera. Sul «ritocco» alla Teca è poi intervenuto, fra gli altri, Francesco Rutelli che da sindaco commissionò nel 1996 l'opera: «Dopo due anni forse verrà tolto un pezzo di muretto davanti all'Ara Pacis. Se è vero, è un bel viatico per la modernizzazione strategica della Capitale».
Susanna Novelli
08/04/2010 IL TEMPO
Pace fatta tra Alemanno e l'architetto che dice sì alle varianti sulla Teca. Sopralluogo del sindaco e di Calatrava alla Città dello Sport: "Servono 400 milioni per Roma 2020".
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l'architetto Richard Meier davanti all'Ara Pacis di Roma Pace fatta tra il sindaco Alemanno e l’architetto Meier: la Teca dell’Ara Pacis verrà «ritoccata». Ara Pacis e Città dello Sport, due nodi del passato da sciogliere per una questione di «cultura», di economia e di opportunità. Così alla vigilia della conferenza cittadina sull'Urbanistica, che si svolge oggi e domani all'Auditorium, il sindaco Alemanno ha effettuato due sopralluoghi strategici per il futuro della Capitale: la Città dello Sport a Tor Vergata con l'achitetto Santiago Calatrava e l'Ara Pacis con l'architetto Richard Meier. Trait d'union di entrambi i progetti, l'assessore capitolino all'Urbanistica, Marco Corsini.
Più complessa la vicenda della Città dello Sport, i cui costi sono lievitati da 400 a 608 milioni, di cui 190 milioni già spesi. Le varianti proposte ieri, come la copertura in legno delle piscine per renderle polifunzionali, sono state ben accolte da Calatrava. Servono subito però 53 milioni per completare le due «conchiglie», mentre per le risorse mancanti si aspetta la decisione del Coni sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. Tempi ravvicinati, circa tre anni, invece per la Teca di Meier all'Ara Pacis. Stretta di mano tra Alemanno e l'architetto americano che, guardando il progetto generale della riqualificazione, che comprende piazza Augusto Imperatore, il Mausoleo, l'Ara Pacis e il sottopasso di 1,5 chilometri che consentirà di pedonalizzare il lungotevere, ha così commentato: «Si tratta di un progetto meraviglioso, sarei stato felice di presentarlo anch'io se solo avessi pensato che un giorno la viabilità del lungotevere si fosse potuta spostare sotto terra».
Il muretto che oscura la visuale della chiesa di San Rocco verrà quindi abbattuto. Un progetto ambizioso, presentato ieri oltre che da Alemanno e Meier, dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro, l'ingegnere Remo Calzona, l'architetto che ha vinto il concorso per la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, Francesco Cellini, il sovrintendente comunale Umberto Broccoli. Presenti anche gli assessori alla Cultura, Umberto Croppi e ai Lavori pubblici, Fabrizio Ghera. Sul «ritocco» alla Teca è poi intervenuto, fra gli altri, Francesco Rutelli che da sindaco commissionò nel 1996 l'opera: «Dopo due anni forse verrà tolto un pezzo di muretto davanti all'Ara Pacis. Se è vero, è un bel viatico per la modernizzazione strategica della Capitale».
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