ROMA - L'Ara Pacis rivive a colori, il bianco una "bugia" neoclassica
DANILO MAESTOSI
Il Messaggero, 24 settembre 2008
Che spettacolo l'Ara Pacis in tecnicolor, sottratta all'algido biancore del marmo e alla bugia neoclassica che la congelava in questa immagine, per essere restituita come in origine dai colori a lavagna di narrazione, celebrazione e stupore. E' l'esperimento tentato 'ieri con l'aiuto della tecnologia virtuale e dì un approfondito studio, partilo due anni fa e condotto dagli archeologi del Comune e dai tecnici dei Musei Vaticani, che hanno analizzato tutte le tracce cromatiche rimaste tra le pieghe delle sculture, fino a comporre una ipotetica tavolozza delle tinte stese su sfondi e rilievi. Tavolozza completata dal confronto con le fonti dell'epoca, da Virgilio a Sve-tonio, e con gli esempi di
pittura romana, dal Palatino a Pompei, e poi offerta ai maghi del computer di un'azienda specializzata per abbozzare una suggestiva ricostruzione virtuale.
Per ora solo un collaudo, che per ragioni di spazio ha operato solo sul fronte del monumento tagliato dalla rampa cheporta all'altare. E sulle quattro lastre che fasciano il prospetto. Pronti, via! Si accendono i riflettori che proiettano fasci di luci colorate sulle figure scolpite. Ecco le due lastre più basse: un intreccio di foglie di acanto su cui svolazzano due colombe che di colpo si venano dì verde e di bianco, evidenziate dal celeste scuro dello sfondo e delle due paraste che l'incorniciano. Ed ecco le due scene più in alto. La statua di Marte che veglia sui due gemelli, e la lupa ridisegnata dal rosso porpora della tunica e dai bagliori arge-nati della corazza. E sull'altro lato quella di Enea effigiato mentre sacrifica ai Penati la scrofa bianca, che riprende vita grazie al marrone della capigliatura, al rosso cinabro della veste. E infine il fregio alla greca che si riempie di sfornature rosse e blu.
Applaude il sindaco Gianni Alemanno, presente ai varo. «E' così bella l'Ara Pacis che fa dimenticare persino la bruttura del nuovo palazzo di Meier che la ospita». Applaude il direttore dei Musei Vaticani Paoluc-ci: «Giusto tentare di ridare alla Roma antica i colori che aveva». Ma è solo una prova, neanche perfettamente riuscita per gli sbalzi di rifrazione del marmo. A marzo si terrà un convegno per verificare gli studi sul colore del monumento. Poi, forse tra un anno - promette il soprintendente Broccoli -, quando le tecniche saranno perfezionate, lo spettacolo sarà messo in scena anche per il pubblico.
DANILO MAESTOSI
Il Messaggero, 24 settembre 2008
Che spettacolo l'Ara Pacis in tecnicolor, sottratta all'algido biancore del marmo e alla bugia neoclassica che la congelava in questa immagine, per essere restituita come in origine dai colori a lavagna di narrazione, celebrazione e stupore. E' l'esperimento tentato 'ieri con l'aiuto della tecnologia virtuale e dì un approfondito studio, partilo due anni fa e condotto dagli archeologi del Comune e dai tecnici dei Musei Vaticani, che hanno analizzato tutte le tracce cromatiche rimaste tra le pieghe delle sculture, fino a comporre una ipotetica tavolozza delle tinte stese su sfondi e rilievi. Tavolozza completata dal confronto con le fonti dell'epoca, da Virgilio a Sve-tonio, e con gli esempi di
pittura romana, dal Palatino a Pompei, e poi offerta ai maghi del computer di un'azienda specializzata per abbozzare una suggestiva ricostruzione virtuale.
Per ora solo un collaudo, che per ragioni di spazio ha operato solo sul fronte del monumento tagliato dalla rampa cheporta all'altare. E sulle quattro lastre che fasciano il prospetto. Pronti, via! Si accendono i riflettori che proiettano fasci di luci colorate sulle figure scolpite. Ecco le due lastre più basse: un intreccio di foglie di acanto su cui svolazzano due colombe che di colpo si venano dì verde e di bianco, evidenziate dal celeste scuro dello sfondo e delle due paraste che l'incorniciano. Ed ecco le due scene più in alto. La statua di Marte che veglia sui due gemelli, e la lupa ridisegnata dal rosso porpora della tunica e dai bagliori arge-nati della corazza. E sull'altro lato quella di Enea effigiato mentre sacrifica ai Penati la scrofa bianca, che riprende vita grazie al marrone della capigliatura, al rosso cinabro della veste. E infine il fregio alla greca che si riempie di sfornature rosse e blu.
Applaude il sindaco Gianni Alemanno, presente ai varo. «E' così bella l'Ara Pacis che fa dimenticare persino la bruttura del nuovo palazzo di Meier che la ospita». Applaude il direttore dei Musei Vaticani Paoluc-ci: «Giusto tentare di ridare alla Roma antica i colori che aveva». Ma è solo una prova, neanche perfettamente riuscita per gli sbalzi di rifrazione del marmo. A marzo si terrà un convegno per verificare gli studi sul colore del monumento. Poi, forse tra un anno - promette il soprintendente Broccoli -, quando le tecniche saranno perfezionate, lo spettacolo sarà messo in scena anche per il pubblico.