mercoledì 3 settembre 2008

"L´Ara Pacis? Non è una priorità piaccia o no, fa parte della città"

ROMA - "L´Ara Pacis? Non è una priorità piaccia o no, fa parte della città"
SARA GRATTOGGI
la Repubblica (Roma) 03/09/2008

L´Ara Pacis come il Vittoriano. La pensa così il neo sovrintendente ai Beni culturali del Comune, Umberto Broccoli, che per gettare acqua sul fuoco delle polemiche intorno alla Teca di Richard Meyer, liquida la questione una volta per tutte: «Bella o brutta, ormai la nuova sistemazione dell´Ara Pacis c´è, le obiezioni andavano fatte quando è stata costruita, non dopo. Come il Vittoriano può piacere o no, ma adesso fa parte della città».
Secondo Broccoli, archeologo e autore radiotelevisivo, l´edificio in acciaio, vetro e travertino progettato dall´architetto statunitense «non è un problema prioritario nell´ambito dei Beni culturali di Roma e andrà riconsiderato quando ci sarà un nuovo piano per l´intera area». Nulla di imminente, insomma. Anche perché, come ammette il neo sovrintendente: «Per quanto riguarda i tempi, non c´è ancora nessuna idea. Bisogna sedersi a tavolino e studiare, capire. Nel nostro settore i tempi sono sempre grandi».
Affermazioni in linea con il "secondo" Alemanno dunque: non quello che paventò la rimozione della Teca o un eventuale referendum pro/contro tra i cittadini «alla prima occasione buona», ma quello che più riflessivamente, lo scorso 2 maggio a Otto e mezzo, ammise che l´Ara Pacis «non è una priorità». Pur continuando a ribadire, l´ultima volta ad agosto dal palco di "Cortina InConTra", il suo «basta con gli "archistar" e con le procedure di affidamento diretto dei progetti, come fece Rutelli con Meyer».
Meglio lasciar perdere la polemica e concentrarsi sul come utilizzare la struttura. Che, secondo Broccoli, «è comunque moderna ed efficiente» e in un futuro molto prossimo «ospiterà delle mostre di grande impatto per la città». La prima, imminente, «è in programma alla fine di settembre», ma sui contenuti le bocche sono ancora cucite. L´unica anticipazione che il sovrintendente si lascia sfuggire è che «si tratta di una buona iniziativa per Roma». Il resto, almeno per ora, lo lascia all´immaginazione.

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