Ara Pacis, camion, bar e muretti
Maurizio Fortuna
Corriere della Sera – Roma 5/6/2010
E’ un mese ormai che un camion bar si è piazzato di fronte all'Ara Pacis. Prima nella piazza pedonale, e da ieri direttamente sulla strada, a un paio di metri dagli scalini del monumento, di cui sembra far parte integrante. Chi vorrà fotografare il monumento di Meier non potrà fare a meno di immortalare anche quella fastidiosa bancarella ambulante. In questa cattiva sorte, bisogna dirlo, l'Ara Pacis si trova in buona compagnia: infatti il Colosseo, il Pantheon, San Pietro, Fontana di Trevi, Trinità dei Monti, insomma qualsiasi monumento valga la pena di visitare, ha accanto a sé (o perfino di fronte) il camioncino con coca cola, birra e porchetta. Sono anni che questo malcostume viene denunciato da televisioni e giornali, e sono anni che le risposte sono sempre le stesse: c'è sempre un comma sconosciuto, di una delibera dimenticata che permette ai camion bar di occupare gli angoli più prestigiosi di Roma. Ma l’Ara Pacis no! E’ un monumento nuovo e la sosta lì davanti è chiaramente abusiva. A questo punto chiediamo: perché il Comune non interviene? Che cosa fa l'assessore al Commercio Davide Bordoni invece di inviare i vigili urbani e far sloggiare il camion bar? Prende tempo, si guarda intorno, o addirittura pensa che quel baracchino non faccia male a nessuno? Possibile che di fronte a una chiara infrazione delle regole non si senta il bisogno di intervenire? O piuttosto si vuole che il proprietario di quel negozio ambulante dopo tanta permanenza, fra l'Ara Paris e il Mausoleo di Augusto, acquisisca un diritto che altrimenti non gli spetterebbe? Sembra quasi che abbiano qualche santo in paradiso, questi camion bar. Sembrano loro i veri «intoccabili”; a mettercisi contro si rischia, visto che sono arrivati al punto di minacciare fotografi che facevano semplicemente il loro mestiere. E poi, mesi di polemiche sul muro dell'Ara Pacis che «oscura» le chiese, mezzo milione di euro per arrivare a un progetto condiviso fra architetto e amministrazione per decidere di limarne mezzo metro e poi si lascia lì il camion bar abusivo? Chi lo protegge? E perché? Come diceva un saggio uomo politico: «A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».
Maurizio Fortuna
Corriere della Sera – Roma 5/6/2010
E’ un mese ormai che un camion bar si è piazzato di fronte all'Ara Pacis. Prima nella piazza pedonale, e da ieri direttamente sulla strada, a un paio di metri dagli scalini del monumento, di cui sembra far parte integrante. Chi vorrà fotografare il monumento di Meier non potrà fare a meno di immortalare anche quella fastidiosa bancarella ambulante. In questa cattiva sorte, bisogna dirlo, l'Ara Pacis si trova in buona compagnia: infatti il Colosseo, il Pantheon, San Pietro, Fontana di Trevi, Trinità dei Monti, insomma qualsiasi monumento valga la pena di visitare, ha accanto a sé (o perfino di fronte) il camioncino con coca cola, birra e porchetta. Sono anni che questo malcostume viene denunciato da televisioni e giornali, e sono anni che le risposte sono sempre le stesse: c'è sempre un comma sconosciuto, di una delibera dimenticata che permette ai camion bar di occupare gli angoli più prestigiosi di Roma. Ma l’Ara Pacis no! E’ un monumento nuovo e la sosta lì davanti è chiaramente abusiva. A questo punto chiediamo: perché il Comune non interviene? Che cosa fa l'assessore al Commercio Davide Bordoni invece di inviare i vigili urbani e far sloggiare il camion bar? Prende tempo, si guarda intorno, o addirittura pensa che quel baracchino non faccia male a nessuno? Possibile che di fronte a una chiara infrazione delle regole non si senta il bisogno di intervenire? O piuttosto si vuole che il proprietario di quel negozio ambulante dopo tanta permanenza, fra l'Ara Paris e il Mausoleo di Augusto, acquisisca un diritto che altrimenti non gli spetterebbe? Sembra quasi che abbiano qualche santo in paradiso, questi camion bar. Sembrano loro i veri «intoccabili”; a mettercisi contro si rischia, visto che sono arrivati al punto di minacciare fotografi che facevano semplicemente il loro mestiere. E poi, mesi di polemiche sul muro dell'Ara Pacis che «oscura» le chiese, mezzo milione di euro per arrivare a un progetto condiviso fra architetto e amministrazione per decidere di limarne mezzo metro e poi si lascia lì il camion bar abusivo? Chi lo protegge? E perché? Come diceva un saggio uomo politico: «A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca».
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