ROMA - E dopo la teca di Meier cos´altro si distruggerà?
MARCO LODOLI
03/05/2008 - LA REPUBBLICA
Se passa l´idea dell´abbattimento
Discutibili anche via della Conciliazione e piazza Augusto Imperatore
Cominciamo bene… Alla prima uscita da sindaco, Alemanno già si propone come palla d´acciaio sulla teca costruita da Meier attorno all´Ara Pacis. Non gli piace, non gli piace proprio per niente, e dunque sogna di distruggerla, o almeno di smontarla come una casetta del Lego e ricostruirla in periferia (e visto come la giudica, non mi sembra una grande dichiarazione d´affetto per le periferie). Molti architetti italiani, non so se rosicchiati dall´invidia ma comunque poco solidali con il collega, hanno immediatamente dichiarato che in effetti quella teca è un mezzo obbrobrio, che Meier non ha capito nulla della piazza, della luce, della storia romana. A me sinceramente non dispiace. Non sarà il capolavoro supremo dell´architettura contemporanea, ma mi sembra progettata con cura, non concede nulla allo spettacolo ma ha spazi ben distribuiti, un bell´auditorium e può servire non solo a proteggere l´Ara Pacis dalle intemperie ma anche a ospitare mostre e congressi. Ho forti dubbi soltanto su quella fontana con gli spruzzetti, mi ricorda tante altre fontane viste fuori dalle stazioncine di provincia.
Comunque se passa l´idea di abbattere tutto senza pietà, allora forse è il caso di riconsiderare le sorti di molti altri edifici romani. Che so, a me via della Conciliazione mi è sempre parsa una strada infelice, squallida e inappropriata. Propongo di sbriciolarla con le ruspe, e magari di ripristinare la vecchia Spina di Borgo, casetta dopo casetta. Ma anche piazza Augusto Imperatore, a esser sincero, mi sembra venuta su piuttosto male. Spianiamo quegli edifici e ripensiamola da capo. Ma pure tante chiese del dopoguerra sono ben brutte. Santa Emerenziana, o Santa Maria Goretti, per citarne un paio. Buttiamole giù. Ci sono persino parecchie persone alle quali l´Auditorium di Renzo Piano non piace affatto. E allora facciamo un referendum per capire se merita di resistere o se è meglio ridurlo in calcinacci. Un mio amico, poi, grande esperto di arte rinascimentale, mi ha garantito che la cupola di san Pietro non è affatto come Michelangelo l´aveva immaginata. Vogliamo darle una spallata come si deve e ricostruirla per benino?
MARCO LODOLI
03/05/2008 - LA REPUBBLICA
Se passa l´idea dell´abbattimento
Discutibili anche via della Conciliazione e piazza Augusto Imperatore
Cominciamo bene… Alla prima uscita da sindaco, Alemanno già si propone come palla d´acciaio sulla teca costruita da Meier attorno all´Ara Pacis. Non gli piace, non gli piace proprio per niente, e dunque sogna di distruggerla, o almeno di smontarla come una casetta del Lego e ricostruirla in periferia (e visto come la giudica, non mi sembra una grande dichiarazione d´affetto per le periferie). Molti architetti italiani, non so se rosicchiati dall´invidia ma comunque poco solidali con il collega, hanno immediatamente dichiarato che in effetti quella teca è un mezzo obbrobrio, che Meier non ha capito nulla della piazza, della luce, della storia romana. A me sinceramente non dispiace. Non sarà il capolavoro supremo dell´architettura contemporanea, ma mi sembra progettata con cura, non concede nulla allo spettacolo ma ha spazi ben distribuiti, un bell´auditorium e può servire non solo a proteggere l´Ara Pacis dalle intemperie ma anche a ospitare mostre e congressi. Ho forti dubbi soltanto su quella fontana con gli spruzzetti, mi ricorda tante altre fontane viste fuori dalle stazioncine di provincia.
Comunque se passa l´idea di abbattere tutto senza pietà, allora forse è il caso di riconsiderare le sorti di molti altri edifici romani. Che so, a me via della Conciliazione mi è sempre parsa una strada infelice, squallida e inappropriata. Propongo di sbriciolarla con le ruspe, e magari di ripristinare la vecchia Spina di Borgo, casetta dopo casetta. Ma anche piazza Augusto Imperatore, a esser sincero, mi sembra venuta su piuttosto male. Spianiamo quegli edifici e ripensiamola da capo. Ma pure tante chiese del dopoguerra sono ben brutte. Santa Emerenziana, o Santa Maria Goretti, per citarne un paio. Buttiamole giù. Ci sono persino parecchie persone alle quali l´Auditorium di Renzo Piano non piace affatto. E allora facciamo un referendum per capire se merita di resistere o se è meglio ridurlo in calcinacci. Un mio amico, poi, grande esperto di arte rinascimentale, mi ha garantito che la cupola di san Pietro non è affatto come Michelangelo l´aveva immaginata. Vogliamo darle una spallata come si deve e ricostruirla per benino?
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