lunedì 5 maggio 2008

Alemanno, sicurezza e sviluppo "E via la teca dell'Ara Pacis"

ROMA - Alemanno, sicurezza e sviluppo "E via la teca dell'Ara Pacis"
(30 aprile 2008) LA REPUBBLICA ONLINE

Il sindaco annuncia i primi impegni: "Subito allontanato chi delinque"

Poi lo sgombero dei campi rom abusivi e il trasferimento degli altri


La replica dell'architetto: "Sono stupito, ma pronto a discuterne con lui"

"La polizia muncipale deve avere un ruolo di contrasto nella criminalità"


ROMA - Convocazione per mercoledì del Comitato per la sicurezza pubblica, via alla Commissione per lo sviluppo di Roma, ma anche, più avanti, la rimozione della teca che custodisce l'Ara Pacis, opera dell'architetto americano Richard Meier sempre contestata dalla destra romana. Comincia così il cammino di Gianni Alemanno, neosindaco di Roma. Che illustra i suoi programmi nella conferenza stampa di insediamento e poi, in serata, a Porta a porta su RaiUno. E davanti a Vespa il primo cittadino della Capitale aggiunge particolari tra i quali quello di un ruolo di "contrasto al crimine" per la polizia municipale. Come dire che i pizzardoni dovrebbero diventare poliziotti a tutti gli effetti. Poi assicura: "Recupereremo quindici anni di lassismo".

FOTO: LA TECA DELL'ARA PACIS

Polemica sull'Ara Pacis. Se sicurezza e sviluppo sono punti già annunciati, il terzo suona come una novità, soprattutto in termini di "discontinuità" con l'amministrazione Veltroni. "La Teca di Meier è un intervento da rimuovere. Non è ovviamente una priorità - ha detto Alemanno- ci impegniamo a rivedere gli interventi fatti nel centro storico, anche se le emergenze sono altre". E lancia l'idea di un riferendum: "Potrebbero decidere i cittadini". Una polemica antica, spesso animata dal centrodestra. Già nel maggio 2006 Alemanno, allora candidato della Cdl al Campidoglio, in corsa contro Veltroni, aveva sostenuto che la capitale andava "liberata dagli sfregi, per questo smonteremo la teca dell'Ara Pacis e la porteremo in periferia".

Meier: "Pronto a discuterne". Il famoso architetto replica da New York. Si dice "stupito" dalle dichiarazioni del sindaco e si chiede "perché rilanciare oggi la controversia". "No so cosa significhino queste parole - aggiunge - non ho mai incontrato il nuovo sindaco, non so chi sia. Sarei felice di discuterne con lui, mi può chiamare in qualsiasi momento". E lascia intendere che sarebbe pronto a spostarsi a Roma, se necessario. Secondo l'architetto, l'Ara Pacis è diventata a Roma "la terza destinazione turistica più popolare dopo San Pietro e il Colosseo. E' un fatto molto significativo, è diventata una grande attrazione".

Sicurezza, "niente ronde o fai da te". La conferenza stampa del sindaco è dedicata quasi interamente ai temi della sicurezza. Alemanno quasi si scusa per non aver potuto convocare prima il Comitato ("Problemi tecnici con la Prefettura") e fa sapere che il primo punto sarà "l'allontanamento di coloro che hanno violato la legge e non sono cittadini italiani". Quanto alle ronde, "a me l'idea non piace - osserva - la chiave potrebbe essere quella delle associazioni di protezione civile, che fanno interventi non solo di calamità ma anche di servizio d'ordine e controllo del territorio. Si potrebbe studiare una integrazione sul territorio, potrebbero vigilare e chiedere poi l'intervento delle forze dell'ordine, purché sia chiaro che non sia giustizia fai da te".

"Vigili urbani, polizia a tutti gli effetti". A Porta a porta Alemanno torna sul ruolo della polizia municipale, che "ha una funzione finora applicata soltanto in parte". Serve una legge nazionale, afferma il sindaco, "perché funziona solo a mezzo servizio". Certo, non bisogna "fare gli sceriffi" ribadisce, e "più che pensare al poliziotto e al carabiniere di quartiere" è necessario che "la polizia municipale sia polizia a tutti gli effetti, quindi con un ruolo nel contrasto alla criminalità". Quanto al commissario governativo, "può anche essere lo stesso prefetto di Roma, non c'è bisogno di altre figure".

"I delinquenti, la priorità". La priorità, afferma Alemanno, è "la questione delinquenti". E annuncia che "ci concentreremo per recuperare quindici anni di lassismo contro chi delinque in questa città e colpisce non i ricchi ma i più deboli. Essere rigorosi è l'altra faccia della medaglia dell'essere solidali con chi lo merita". E prende a esempio New York: "Il motto 'tolleranza zero' dev'essere anche il nostro. Se c'è riuscito Rudolph Giuliani, ci riusciremo anche noi".

I campi rom. Altro argomento caldo, lo sgombero dei campi rom. "A Roma ce ne sono 85 - ricorda Alemanno - cominceremo col chiudere da quelli illegali, una sessantina. Un'operazione graduale, in cui cercheremo di operare un meccanismo sistematico per eliminare gli abusivi e spostare fuori dal centro abitato i regolari".

Tassisti. "Non possiamo revocare quanto già deliberato - spiega il sindaco - ma cercheremo di fare un tavolo di collaborazione con i tassisti perché sono una categoria importante con cui si può ricostruire un rapporto".

Dirigenti comunali. "Ho confermato tutti i dirigenti
interni di ruolo e comandati, 280 in tutto, e congedato gli esterni, in tutto 31 - annuncia il sindaco - questo atto rientra nella linea del voler ripartire dalle risorse interne del Comune. Erano veramente troppi".

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