Ara Pacis, il restauro sotto gli occhi dei visitatori
Claudio Marincola
Messaggero Cronaca di Roma, 19-APR-2006
Si alza venerdì il sipario sull'Ara Pacis, il complesso progettato dall'architetto americano Richard Meier su oltre quattromila metri quadrati. Dopo l'apertura i restauratori lavoreranno sotto gli occhi dei visitatori, come se fosse un cantiere scuola. Nei sotterranei sarà ospitato un Centro studi augustei. Il vice sindaco Maria Pia Garavaglia presenterà un'unica card per accedere nei musei statali e comunali.
Marincola all'interno
È il monumento che Augusto fece edificare come simbolo di pace. Per ironia della Storia è lo stesso che nel terzo Millennio ha scatenato una disputa senza fine. Le prime polemiche datano 1999. E in realtà non sono mai finite. Da una parte i "conservatori" che avrebbero voluto mantenere intatta la teca realizzata nel 1938 in tutta fretta dall'architetto Vittorio Ballio Morpurgo, dall'altra il nuovo progetto, un grande complesso di oltre 4237 mq, un'opera di ingegneria strutturale, un gioco di ombre e di luci.
Il Museo s'inaugura dopodomani. Già dalle 15 i primi visitatori potranno ammirare l'Altare edificato nel I secolo a.C al centro di una grande struttura di vetro e travertino. Il progetto che l'americano Richard Meier, star dell'architettura
mondiale, è riuscito a portare a termine è più o meno lo stesso che alcuni definirono la bara Pacis e altri con meno veleno l'Ara sine pace. Ma è destino di questo Paese dividersi (e il fiuto di Augusto imperatore già all'epoca in cerca di pax
varrebbe un supplemento di indagini).
«Non mi sembra vero che questo giorno sia arrivato - ammette il professor Eugenio La Rocca, soprintendente comunale ai Beni culturali - quelle polemiche rasentarono l'assurdo: il vero protagonista era e rimane il monumento. Che a causa dei danni prodotti dal traffico e dall'inquinamento -continua il professore - richiederà un'opera di pulizia e di recupero delicata. I restauratori lavoreranno sotto gli occhi dei visitatori, sarà bello ed anche interessante vederli all'opera, un motivo in più per venire all'Ara Pacis».
A parte il primo giorno in cui l'orario sarà prolungato fino alle 22 per tutti gli altri il Museo sarà accessibile dalle 9 alle 19. E sarà una sorta di cantiere-scuola, un esempio concreto di work in progress. «Negli spazi sotterranei realizzeremo un Centro studi augustei, gli altri spazi serviranno per esporre i frammenti dell'Altare che sono stati recuperati ma non inseriti nel monumento», spiega ancora La Rocca.
Per rispettare i tempi il cantiere è rimasto aperto anche durante le festività pasquali (gli operai hanno lavorato anche il Lunedì dell'Angelo). Gli spazi che verranno inaugurati nella ricorrenza del Natale di Roma non comprendono però né l'auditorium né la fontana per il momento chiusi al pubblico. «Non facevano parte dell'appalto e verranno consegnati entro giugno», chiarisce Gennaro Farina, il direttore dell'ufficio Città storica che ha seguito i lavori. Verrà completata la scalinata ma - come già era stato detto - senza la colonna che Meier avrebbe voluto. «Non siamo riusciti a trovarne una delle dimensioni chieste da Meier, (120 centimetri di diametro). Quelle che abbiamo o sono troppo piccole oppure già impiegate in spazi museali», ricorda il soprintendente che suggerì di attingere dai magazzini comunali per lasciare un segno coerente con il contesto architettonico. La ricerca dell'antica colonna continuerà anche nei prossimi mesi. L'obiettivo è collocare in cima e al centro della scalinata dalla quale si accede alla Teca una colonna con un rapporto in scala con lo gnomone, la "lancetta" dell'orologium augusti, la meridiana che indicava l'ora proiettando l'ombra.
Diverso è il caso della fontana. Per vederla in funzione e dotarla di un getto d'acqua adeguato sarà necessario potenziare la capacità idrica della zona. Commenta Morassut, assessore all'Urbaniastica: «Questo monumento riuscirà a imporsi e a farsi amare. Nonostante sia stato preceduto e accompagnato da un dibattito aspro, noi siamo riusciti a rispettare i tempi, la congruità di spesa e di procedure».
Infine un dettaglio che proprio dettaglio non è: nel giorno dell'inaugurazione verrà annunciata dal vice sindaco Maria Pia Garavaglia la nuova card, un'unica carta per accedere nei musei statali e comunali. Ora c'è un motivo in più per utilizzarla.
Claudio Marincola
Messaggero Cronaca di Roma, 19-APR-2006
Si alza venerdì il sipario sull'Ara Pacis, il complesso progettato dall'architetto americano Richard Meier su oltre quattromila metri quadrati. Dopo l'apertura i restauratori lavoreranno sotto gli occhi dei visitatori, come se fosse un cantiere scuola. Nei sotterranei sarà ospitato un Centro studi augustei. Il vice sindaco Maria Pia Garavaglia presenterà un'unica card per accedere nei musei statali e comunali.
Marincola all'interno
È il monumento che Augusto fece edificare come simbolo di pace. Per ironia della Storia è lo stesso che nel terzo Millennio ha scatenato una disputa senza fine. Le prime polemiche datano 1999. E in realtà non sono mai finite. Da una parte i "conservatori" che avrebbero voluto mantenere intatta la teca realizzata nel 1938 in tutta fretta dall'architetto Vittorio Ballio Morpurgo, dall'altra il nuovo progetto, un grande complesso di oltre 4237 mq, un'opera di ingegneria strutturale, un gioco di ombre e di luci.
Il Museo s'inaugura dopodomani. Già dalle 15 i primi visitatori potranno ammirare l'Altare edificato nel I secolo a.C al centro di una grande struttura di vetro e travertino. Il progetto che l'americano Richard Meier, star dell'architettura
mondiale, è riuscito a portare a termine è più o meno lo stesso che alcuni definirono la bara Pacis e altri con meno veleno l'Ara sine pace. Ma è destino di questo Paese dividersi (e il fiuto di Augusto imperatore già all'epoca in cerca di pax
varrebbe un supplemento di indagini).
«Non mi sembra vero che questo giorno sia arrivato - ammette il professor Eugenio La Rocca, soprintendente comunale ai Beni culturali - quelle polemiche rasentarono l'assurdo: il vero protagonista era e rimane il monumento. Che a causa dei danni prodotti dal traffico e dall'inquinamento -continua il professore - richiederà un'opera di pulizia e di recupero delicata. I restauratori lavoreranno sotto gli occhi dei visitatori, sarà bello ed anche interessante vederli all'opera, un motivo in più per venire all'Ara Pacis».
A parte il primo giorno in cui l'orario sarà prolungato fino alle 22 per tutti gli altri il Museo sarà accessibile dalle 9 alle 19. E sarà una sorta di cantiere-scuola, un esempio concreto di work in progress. «Negli spazi sotterranei realizzeremo un Centro studi augustei, gli altri spazi serviranno per esporre i frammenti dell'Altare che sono stati recuperati ma non inseriti nel monumento», spiega ancora La Rocca.
Per rispettare i tempi il cantiere è rimasto aperto anche durante le festività pasquali (gli operai hanno lavorato anche il Lunedì dell'Angelo). Gli spazi che verranno inaugurati nella ricorrenza del Natale di Roma non comprendono però né l'auditorium né la fontana per il momento chiusi al pubblico. «Non facevano parte dell'appalto e verranno consegnati entro giugno», chiarisce Gennaro Farina, il direttore dell'ufficio Città storica che ha seguito i lavori. Verrà completata la scalinata ma - come già era stato detto - senza la colonna che Meier avrebbe voluto. «Non siamo riusciti a trovarne una delle dimensioni chieste da Meier, (120 centimetri di diametro). Quelle che abbiamo o sono troppo piccole oppure già impiegate in spazi museali», ricorda il soprintendente che suggerì di attingere dai magazzini comunali per lasciare un segno coerente con il contesto architettonico. La ricerca dell'antica colonna continuerà anche nei prossimi mesi. L'obiettivo è collocare in cima e al centro della scalinata dalla quale si accede alla Teca una colonna con un rapporto in scala con lo gnomone, la "lancetta" dell'orologium augusti, la meridiana che indicava l'ora proiettando l'ombra.
Diverso è il caso della fontana. Per vederla in funzione e dotarla di un getto d'acqua adeguato sarà necessario potenziare la capacità idrica della zona. Commenta Morassut, assessore all'Urbaniastica: «Questo monumento riuscirà a imporsi e a farsi amare. Nonostante sia stato preceduto e accompagnato da un dibattito aspro, noi siamo riusciti a rispettare i tempi, la congruità di spesa e di procedure».
Infine un dettaglio che proprio dettaglio non è: nel giorno dell'inaugurazione verrà annunciata dal vice sindaco Maria Pia Garavaglia la nuova card, un'unica carta per accedere nei musei statali e comunali. Ora c'è un motivo in più per utilizzarla.
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